
IL PRESEPE

Un’arte napoletana unica e speciale. Un’arte che non si limita ai musei ma prende vita ogni anno a Natale non solo nelle botteghe di artigiani esperti ma anche nelle nostre case. Un’arte che vive nella quotidianità del popolo!


La prima forma di presepe venne ideata da San Francesco d’Assisi nel 1223 ed era una versione molto semplice, raffigurante esclusivamente i personaggi sacri.

Quest’idea arrivò in territorio napoletano e dopo secoli ebbe il suo apice nel Settecento, spinta dall’influenza Carlo III di Borbone. Diventò un vera e propria moda che coinvolgeva artigiani, architetti, sarti.
Il profano si intrecciò al sacro in due direzioni: il presepe non era più rilegato solo alla sfera religiosa e tutti iniziarono a volerne uno, dai nobili ai popolani; inoltre, anche nella scenografia, nello “scoglio” del presepe, iniziarono ad apparire figure popolari: le lavandaie, i mercanti, i pescatori… divenne un vero e proprio scorcio della vita partenopea dell’epoca.


Dei numerosi presepi costruiti in quegli anni ci resta poca traccia ma due di essi sono iconici e visitabili: quello che Carlo III volle per sé, esibito nella Reggia di Caserta, e quello che lo scrittore Michele Cuciniello donò alla città di Napoli, conservato nella Certosa di San Martino.


Sappiamo che questa tradizione non finisce qui. Basta passeggiare per San Gregorio Armeno o visitare una delle mostre temporanee ospitate in palazzi e chiese del centro storico, per sentire la potenza di questa usanza che colpì anche Goethe in visita a Napoli.
Come Carlo III di Borbone, una gran parte di noi vuole avere e creare queste opere d’arte in casa propria, mantenendo forte la componente popolare del presepe.


E voi? Siate amanti del presepe? Se sì, quanto vi siete dedicati alla sua creazione? Cosa vi spinge a farlo Natale dopo Natale? Raccontateci nei commenti le vostre uniche e speciali tradizioni presepiali!



Vittoria Zotti
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